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Manga e Anime: quando la cultura pop parla giapponese

  • Immagine del redattore: Maria Grazia Ragazzini
    Maria Grazia Ragazzini
  • 25 set
  • Tempo di lettura: 3 min

C’era un tempo in cui manga e anime erano considerati passioni di nicchia, roba da appassionati che si scambiavano volumi in fumetteria o si ritrovavano davanti a una VHS sottotitolata. Oggi non è più così: i fumetti e i cartoni giapponesi hanno conquistato il mondo e influenzano musica, moda, videogiochi e persino il nostro modo di comunicare. È difficile guardare un videoclip, un videogioco o un social senza trovare qualche eco di quel linguaggio visivo nato in Giappone.

Dietro ogni storia che amiamo – da quelle più filosofiche come La nave di Teseo, ai thriller psicologici come Death Note, fino ai racconti emozionanti e romantici come Your Name – non ci sono solo autori e disegnatori. C’è un universo fatto di comunità, fiere, cosplay, collezionisti e persone che, attraverso quelle pagine o quei fotogrammi animati, trovano un modo per condividere emozioni e immaginario.

Dal boom all’assestamento

In Italia, negli ultimi anni, i manga sono esplosi. Non sono più solo scaffali polverosi in fondo alle librerie: oggi hanno un posto centrale, affiancando e talvolta superando i fumetti occidentali. Ragazzi e ragazze, ma anche adulti, hanno riscoperto il piacere di leggere storie che arrivano dal Giappone, con temi che spaziano dalla commedia al dramma, dalla fantascienza alla riflessione filosofica.

Dopo un periodo di crescita rapidissima, il settore sta attraversando una fase più stabile. Le vendite non corrono più a ritmo forsennato, e si intravedono nuovi protagonisti, come i fumetti per bambini e ragazzi. Ma i manga restano un cuore pulsante della cultura pop, capaci di reinventarsi e di trovare sempre nuovi lettori.

Storie che hanno fatto la differenza

Alcuni titoli raccontano meglio di altri questa rivoluzione.

  • La nave di Teseo non è una saga da milioni di copie, ma una storia che mette al centro i grandi dilemmi dell’esistenza, giocando con il paradosso del tempo. È uno di quei manga che non si leggono solo per passare il tempo, ma che restano in testa e fanno riflettere.

  • Death Note è invece l’esempio perfetto di come un manga possa diventare fenomeno globale. Un quaderno misterioso, una battaglia di intelligenza tra due menti brillanti, un’estetica cupa e affascinante: ingredienti che hanno conquistato non solo gli appassionati, ma anche chi prima non si era mai avvicinato al fumetto giapponese.

  • Your Name è un caso unico: nato come film anime, ha commosso milioni di spettatori in tutto il mondo. Più che un cartone animato, è un’esperienza visiva ed emotiva, che parla d’amore, destino e tempo in un modo universale. Il successo è stato tale da generare anche un manga e un romanzo, ma è il film a restare impresso nell’immaginario collettivo.


Le fiere: quando i fan diventano comunità

Se i manga e gli anime vivono sulle pagine e sugli schermi, è nelle fiere che la loro energia esplode davvero.

In Italia, Lucca Comics & Games è l’appuntamento più atteso: un’intera città che si trasforma in un festival a cielo aperto, dove i fan si travestono da personaggi preferiti, incontrano autori, ascoltano concerti e vivono giornate immerse nella fantasia. È una festa che unisce generazioni diverse sotto lo stesso tetto – anzi, sotto le stesse mura medievali.

Dall’altra parte del mondo, il Comiket di Tokyo rappresenta la creatività allo stato puro: migliaia di autori amatoriali presentano le loro opere, dando vita a un evento che mette al centro i fan e la produzione indipendente.

E in Europa spicca la Japan Expo di Parigi, una sorta di porta d’ingresso alla cultura giapponese in tutte le sue sfaccettature: non solo manga e anime, ma anche gastronomia, moda, arti marziali e musica.

Più che intrattenimento

Oggi parlare di manga e anime significa parlare di linguaggi universali. Non sono più “solo” fumetti o cartoni: sono strumenti che raccontano emozioni, affrontano temi complessi, mettono in dialogo culture lontane.

Che sia una storia filosofica, un thriller psicologico o un film capace di far piangere e sorridere insieme, il Giappone ha regalato al mondo racconti che non smettono di stupire. E forse è proprio questo il segreto del loro successo: la capacità di farci sentire parte di qualcosa di globale, pur raccontando storie profondamente radicate nella cultura nipponica.

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